VIT ‘D’
12.2018 . MGStudio
La VITAMINA ‘D’ UTILITA’ e DOSAGGIO. La vitamina D è una grande protagonista dei nostri tempi. Se ne parla ovunque, alcuni ne esaltano le proprietà, altri la denigrano e ci sono molte correnti di pensiero sulla sua somministrazione e sul suo dosaggio. Ho cercato di chiarirmi le idee leggendo e ascoltando pareri che ritengo autorevoli in questo campo. Quindi ho cercato di trascrivere questa conoscenza in modo chiaro e comprensibile con la speranza che tutto questo possa essere utile.
Come si PRODUCE LA VITAMINA D nel corpo umano è un meccanismo da avere ben chiaro per evitare carenze. La vitamina D è una sostanza che strutturalmente è liposolubile, cioè si scioglie nelle sostanze oleose perchè fa parte di queste. Infatti è prodotta partendo dal 7-deidro-colesterolo. Quindi il colesterolo considerato il nemico pubblico numero 1, ha in realtà una sua utilità: è la base di partenza per formare la vitamina D! In realtà il colesterolo è indispensabile per la formazione di molte altre sostanze come gli ormoni sessuali, ma di questo se ne riparlerà. Questo colesterolo modificato se viene irradiato nella pelle dai raggi solari UVB diventa colecalciferolo. Viene portato nel fegato e trasformato in calcidiolo [25idrossicolecalciferolo] che è la forma l’ultima forma di vitamina D non attiva, ma di deposito. Infatti il calcidiolo viene poi trasformato in vitamina D attiva in vari siti dell’organismo. Il calcidiolo è la forma di deposito di vitamina D e può restare nell’organismo per circa due mesi. E’ questo valore che andiamo a misurare quando facciamo le analisi del sangue per determinare se c’è carenza di vitamina. La forma attivata invece resta nel corpo solo per poche ore. Sarebbe consigliabile avere valori di 25idrossicolecalciferolo intorno almeno a 70 nmoli/litro.
Come AGISCE LA VITAMINA ‘D’ nei vari tessuti è una delle scoperte più affascinanti degli ultimi anni. Per molto tempo si è pensato che la vitamina D fosse fondamentale solo per il benessere delle ossa. Ma in realtà regola moltissime funzioni e quindi è fondamentale per il benessere dell’intero organismo umano.
- Il calcidiolo viene attivato nei reni e serve a regolare:
- assorbimento del Calcio e Fosforo a livello renale [indispensabile per la formazione delle ossa]
- produzione del Paratormone [ormone che regola la concentrazione del calcio nel sangue]
- produzione dei fibroblasti [cellule che producono il collagene]
2. Il calcidiolo viene attivato nei vari tessuti del corpo e attiva i seguenti recettori:
- recettori sulla parete della cellula per far entrare/uscire varie sostanze dalla cellula, tipo il
- attività epigenetica. Viene svolta dalla vitamina D entrando in contatto con il nostro DNA. Fino ad oggi sono stati trovati 229 geni che reagiscono al contatto con questa sostanza. Questa interazione è quella che determina moltissime azioni in tantissimi campi: sistema immunitario, sistema cardiovascolare, sistema nervoso.
LE FUNZIONI DELLA VITAMINA D sono moltissime ed interessano l’intero organismo, non solo il benessere
Sistema Scheletrico: Assorbimento del Calcio dagli alimenti e gestione del suo utilizzo soprattutto a livello osseo.
Sistema Immunitario: la vitamina D attiva la produzione di moltissime cellule del sistema immunitario quindi è indispensabile per difendersi dalle malattie. Infatti proprio per questa sua funzione in corso di malattia ne viene consumata moltissima. Questa sostanza si è dimostrata utile anche in caso di Tubercolosi, malattia che sta ritornando a diffondersi per la quale esistono cure lunghe e a volte poco efficaci.
L’Infiammazione cronica è ormai la “malattia dei nostri tempi”. Infatti il nostro stile di vita è particolarmente stressante, la nostra alimentazione è squilibrata, l’ambiente in cui viviamo è inquinato ecc. Tutto questo porta ad uno stato infiammatorio cronico che è purtroppo alla base di moltissime malattie di tipo autoimmuni, cardiovascolari e tumorali. La vitamina D, andando a regolare il sistema immunitario, regola anche la produzione di fattori infiammatori e quindi abbassa la possibilità di incorrere in queste patologie.
Fibromialgia: questa malattia di difficile diagnosi che si sta diffondendo tantissimo in questi ultimi anni sembra avere un’origine dovuta all’infiammazione cronica. Quindi l’uso della vitamina D è utile perche è in grado di abbassarla. Inoltre, come abbiamo visto, migliora la salute della muscolatura e soprattutto regola il ritmo sonno-veglia. Nella fibromialgia questo è fortemente compromesso a causa del dolore costante. Attualmente si stanno sperimentando, assolutamente sotto controllo medico, alte dosi di vitamina D nella cura della fibromialgia, sembra con successo.
Controllo del peso: Il tessuto adiposo (grasso corporeo) è un organo che attiva lo stato di infiammazione cronica. Quindi è bene mantenere questo a livelli bassi. La vitamina D oltre a regolare lo stato infiammatorio, aumenta l’ossidazione dei grassi, quindi il loro utilizzo per produrre energia. Da questa azione si ottiene una diminuzione dei livelli di trigliceridi nel sangue e una diminuzione del volume degli adipociti [cellule che contengono il grasso corporeo]. Quindi i jeans si chiuderanno meglio!
Sistema cardiovascolare: la vitamina D migliora la capacità del cuore di contrarsi, abbassa la pressione arteriosa, e limita la produzione di placche di colesterolo all’interno dei vasi sanguigni, Questa azione è potenziata se assunta contemporaneamente alla vitamina K2. Ha un ruolo importante nella prevenzione degli aneurismi proprio perchè impedisce la formazione delle placche di colesterolo e ferma l’azione degli enzimi che rompono le fibre elastiche delle arterie. La vitamina D protegge anche la barriera ematoencefalica e riduce il rischio di ictus.
Sistema nervoso: la vitamina D aumenta la produzione di neurotrasmettitori, cioè delle sostanze che fanno funzionare il cervello, aumenta la produzione di ossido nitrico, cioè ossigena le cellule cerebrali. Tutto questo determina una maggiore reattività quindi è importante in caso di depressione. Di questa aumentata sintesi di neurotrasmettitori sembrano beneficiare anche le persone autistiche. In tutti i casi di compromissione del sistema nervoso si potrebbe associare vitamina D e Omega 3 Una patologia che purtroppo non ha ancora cura, la SLA, potrebbe beneficiare dell’uso di vitamina D e Hericicum [fungo medicinale]. Il calcidiolo diminuisce l’infiammazione cronica che in individui predisposti sembra provocare la diemilinizzazione della guaina nervosa [è come rovinare la copertura in plastica dei fili elettrici, non possono funzionare bene scoperti e creano cortocircuito] e Hericicum provvede a ripararla. Anche la malattia di Alzheimer beneficia della vitamina D visto che questa diminuisce la formazione delle placche amiloidee che sono causa della malattia.
Fertilità: nell’infertilità maschile la vitamina D agisce aumentando la motilità degli spermatozio poichè, come abbiamo visto prima, regola l’ingresso del calcio nelle cellule. A questo scopo potrebbe essere associato alla vitamina D anche il coenzima Q10
Intestino: le malattie intestinali che hanno una origine autoimmunitaria come il morbo di Crohn beneficiano dell’uso di vitamina D poichè viene ridotta l’infiammazione cronica. Inoltre la nostra vitamina migliora anche lo stato della flora batterica intestinale. In questo caso potrebbe essere utile l’associazione con la curcuma.
Muscolatura: la vitamina D aumenta la sintesi delle fibre muscolari, soprattutto di quelle adatte al movimento rapido. Questo non può essere ignorato dagli sportivi perchè si parla di riparazione più veloce del danno muscolare provocato dall’attività intensa. Inoltre questa funzione risulta molto utile anche agli anziani che con gli anni perdono massa muscolare oltre che massa ossea.
Psoriasi e dermatite atopica: queste due patologie della pelle hanno in comune il peggioramento in uno stato di infiammazione cronica. Quindi l’utilizzo di vitamina D in entrambi i casi può indurre un grosso miglioramento.
Tumore: anche in questo caso abbassare lo stato di infiammazione cronicadiminuisce le possibilità di ammalarsi. Inoltre, la vitamina D chiude le porte di ingresso del glucosio nella cellula tumorale e visto che questa vive principalmente di questo nutriente, ne induce la morte.
VITAMINA D: DOSE CONSIGLIATA. La dose consigliata come integrazione è quella di 200 UI al giorno. Spesso si sente consigliare la somministrazione una volta alla settimana oppure al mese. Questa posologia, se viene consigliata dal medico, certamente è bene rispettarla poichè avrà sicuramente una sua logica in quel caso specifico per quella persona. Gli studi più recenti propendono per la somministrazione giornaliera, quindi un integratore si assume tutti giorni.
CHI DEVE PRENDERE LA VITAMINA D? Facciamo prima a dire chi non la deve prendere! La vitamina d è utile a tutti, di tutte le età. Comunque alcune persone ne hanno più bisogno di altre. Abbiamo visto che la sintesi di questa sostanza parte dal colesterolo. Quindi tutto coloro che assumono farmaci per abbassare il colesterolo ne avranno sicuramente bisogno. In realtà spesso queste sono persone che hanno problemi di pressione alta, cardiovascolari, aneurismi e quindi ne beneficiano di più. Persone che si espongono poco al sole, oppure che utilizzano sempre filtri solari. Sempre riguardando la sintesi di questa vitamina notiamo come il sole sia importante. Ma nella nostra società purtroppo ci si espone poco, si sta al chiuso. basterebbe esporsi, anche sotto una tenda, nelle ore centrali per un quarto d’ora con gambe e avambracci scoperti e senza filtro solare. Il filtro solare è necessario per proteggersi dai danni alla pelle, ma non lascia sintetizzare il colecalciferolo. La Società Internazionale di Dermatologia consiglia di esporsi senza protezione per un tempo pari alla metà di quello necessario per arrossarsi. Poi ci sono tutte le persone che hanno problemi di malassorbimento intestinale o problematiche renali, questi necessitano di una integrazione. E’ bene ricordare anche che la vitamina d viene sequestrata dal tessuto adiposo, quindi gli obesi necessitano di integrazione. Poi attenzione: le persone con la pelle scura hanno una minore capacità di sintetizzare vitamina D.
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