GINECOLOGIA
Metodi di DIAGNOSI
La visita ginecologica: rappresenta lo strumento più idoneo per verificare lo stato di salute di vulva, vagina, utero ed ovaie e per escludere patologie di carattere anatomico, oncologico, infettivo ed organico. La visita può essere completata dall’ecografia transvaginale o pelvica e anche da esami colpocitologici e di laboratorio quali pap test, test per il papilloma virus, tamponi vaginali completi. La conseguente scelta terapeutica, in caso di patologia accertata, potrà essere tradizionale oppure naturale, o in molti casi, integrata, ossia fondata sui principi di cura naturali e tradizionali insieme.
PAP TEST: consiste nel prelevare con una piccola spatola alcune cellule del collo dell’utero che verranno strisciate su un vetrino ed analizzate nel laboratorio di citologia; permette di fare una diagnosi precoce del tumore della cervice e può anche identificare la presenza di infezioni cervicali.
Colposcopia: è un esame semplice ed indolore che permette la visione ingrandita del collo dell’utero per mezzo di un microscopio. L’esame evidenzia le eventuali zone del collo dell’utero sospette sulle quali a volte è necessario fare un piccolo prelievo [biopsia] che renderà possibile una diagnosi certa.
Ecografia transvaginale e pelvica: consente di esplorare gli organi situati nella pelvi. Si avvale di ultrasuoni, onde sonore ad alta frequenza, nella fascia non udibile dall’orecchio umano. Tali onde, prodotte dalla vibrazione di cristalli particolari contenuti nelle sonde utilizzate per gli esami ecografici, penetrano attraverso i tessuti del corpo, rispettivamente cute, sottocute, vasi e parete dell’utero che registrate dalla sonda vengono inviate all’unità centrale che le elabora trasformandole in immagini visibili in tempo reale sul monitor dell’apparecchio ecografico. L’utilizzo dell’ecografia transvaginale o pelvica permette all’operatore di diagnosticare patologie a carico della cervice, del viscere uterino e degli annessi (salpingi e ovaie), oltre a neoformazioni pelviche di pertinenza di organi extragenitali. Patologie di più frequente riscontro in ambito ginecologico sono i fibromi uterini, cisti ovariche funzionali o patologiche, endometriosi pelvica e neoplasie utero-ovariche.
Isterosonografia: serve ad identificare la presenza di patologie della cavità uterina, polipi, fibromi, malformazioni uterine e ispessimenti endometriali. Dopo aver posizionato lo speculum, verrà inserito in utero un piccolo catetere sterile del diametro di 1,2 mm. [catetere di Goldstein N° 53-52]. Tramite questo catetere verrà iniettata soluzione fisiologica sterile che permetterà di distendere la cavità uterina. Successivamente verrà eseguita una ecografia trans-vaginale. E’ possibile valutare il passaggio di soluzione fisiologica attraverso le tube [sonosalpingografia] per identificare in modo indiretto la pervietà tubarica.
© Dott.ssa MG Cantù